L’umidità può essere un problema quando si parla di edilizia, il suo inesorabile avanzare sa compromettere la qualità di vita degli ambienti e la forma stessa delle superfici. Studiare i valori di umidità e l’ingerenza di questo fattore sulla tenuta di pavimenti e pareti è determinante per realizzare opere che durino a lungo nel tempo, mantenendo intatte le proprie caratteristiche di resistenza.
Abbiamo un’esperienza che racconta questo. Nel 2010 abbiamo portato la soluzione delle superfici in resina in un’industria alimentare. Il suo forno di cottura della carne ogni 3-4 anni necessitava di un nuovo pavimento. Oltre alle doti di resistenza all’aggressione dei detergenti chimici, dei grassi animali e agli estremi sbalzi di temperatura, l’esigenza era di dare continuità a queste caratteristiche a lungo nel tempo.
La resina era dunque una soluzione inedita nello stabilimento, scelta dopo il fallimento degli altri rivestimenti, incapaci di sostenere quella quantità di sollecitazioni.
La prima operazione è stata il ripristino del supporto, rimuovendo le mattonelle presenti e creando zone di dilatazione del cemento e dei giunti con del preciso stucco epossidico.
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Una volta rinforzati i giunti, la superficie è stata a questo punto rivestita con il nostro “fondi umidi”, una mescola composta per fermare l’umidità di risalita dal sottosuolo e garantire maggior tenuta del rivestimento, progettato per rispondere alle diverse sollecitazioni cui sarebbe stato sottoposto nel tempo.
A risolvere il problema è stata l’abilità di progettazione e l’esperta conoscenza della resina e delle sue possibilità.
Dopo 6 mesi siamo tornati nello stabilimento per effettuare un piccolo carotaggio e valutare la tenuta del pavimento. Esame superato. Oggi, primavera 2022, il fondo del forno è ancora lo stesso a distanza di 12 anni.
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All’interno del forno, l’esigenza eccezionale del pavimento è stata dunque risolta, assicurando a tutte le superfici dell’ambiente di cottura le caratteristiche igieniche e di resistenza indispensabili: